Colletta per la Terra Santa

In occasione dell’annuale Colletta per la Terra Santa, la Congregazione per le Chiese Orientali ha inviato, come di consueto, una Lettera ai Vescovi di tutto il mondo affinché sostengano la Terra Santa.
Ne pubblichiamo di seguito il testo assieme a una scheda sulla Colletta e al Rapporto sommario diffuso dalla Custodia di Terra Santa sui progetti e le opere realizzate con la Colletta 2014/2015.

 

TESTO INTEGRALE

10 febbraio 2016
Mercoledì delle Ceneri

Eccellenza Reverendissima,

Il Venerdì Santo è il giorno in cui il male sembra vincere, in cui l’Innocente ha patito la morte in croce. Un giorno che sembra non tramonti mai nella Terra Santa che continua a vivere un tempo infinito di violenza. Se lo sguardo si allargasse a tutto il mondo, ugualmente non si riuscirebbe a dare ali alla speranza di un futuro sereno.

Il cuore dell’uomo, inquieto e tribolato, chiede luce, vita, speranza; chiede di camminare insieme agli altri uomini, chiede fraternità, vuole rimettersi in cammino e ha bisogno di vedere al di là della realtà che lo circonda, una realtà più grande e più vera: il perenne rinnovarsi di una salvezza già data.

La Colletta del Venerdì Santo riaccende in noi la necessità di questa speranza certa, di questo sguardo più profondo e più vero sul male che ci circonda, e guarda alla Terra Santa, l’Oriente della nostra redenzione. Là sono le nostre radici, là il nostro cuore: siamo debitori verso coloro che di là sono partiti per portare la fede al mondo; debitori verso coloro che là sono rimasti nonostante i conflitti che sempre l’hanno martoriata, a testimoniare la fede, a curare le orme che – tracciate da Gesù – ci lasciano toccare con mano la verità del nostro credo. Questa Terra chiama in causa la nostra carità. Da sempre, e oggi con accresciuta urgenza. Perché ogni persona che là vive e opera, ha bisogno delle nostre preghiere e del nostro aiuto concreto, per essere sostenuta nell’impegno di lenire le ferite continuando con fiducia l’impegno di realizzare la giustizia e di operare per la pace.

In quest’anno giubilare siamo più che mai esortati a dimostrare la nostra misericordia e vicinanza ai nostri fratelli del Medio-Oriente. Rifugiati, sfollati, anziani, bambini, ammalati hanno bisogno di noi. In questa terra d’Oriente si viene uccisi, si muore, si viene rapiti, si vive nell’angoscia per i propri cari, si soffre quando la famiglia viene smembrata dalle emigrazioni e dagli esodi. Si sperimenta il buio e la paura dell’abbandono, della solitudine e dell’incomprensione. Tempo di prove e di sfide, tempo di martirio. E tutto questo si ripercuote sul dovere di aiutare, di far fronte alle emergenze, di ricostruire e di trovare spazi, di creare nuovi modi e luoghi di aggregazione, di assistenza. Tutte opere di misericordia, necessarie e urgenti, che quotidianamente fanno toccare con mano che “se Dio non costruisce la città, invano avranno faticato i costruttori”.

Si vive aggrappati alla Croce del Venerdì Santo, ma sorretti dalla luce della Risurrezione. La Terra Santa è luogo di dialogo, abitata da uomini che non smettono di sognare di costruire ponti, nella quale vivono comunità cristiane dove si proclama il vangelo della pace. Terra di “ecumenismo del sangue”, e insieme Terra di una normalità straordinaria.

“Non possiamo restare indifferenti: Dio non è indifferente! A Dio importa dell’umanità, Dio non l’abbandona!” (Papa Francesco). Ciò si esprima nel tendere la mano per offrire generosamente il proprio contributo, e non aver timore di continuare i pellegrinaggi, ai Luoghi della nostra salvezza, ma anche cercando in essi di visitare le scuole e i centri assistenziali, luoghi del farsi prossimo dei cristiani locali, ascoltando le loro testimonianze.

La Colletta per la Terra Santa ci richiama ad un dovere “antico”, che la storia di questi ultimi anni ha reso ancora più urgente, ma ci procura la gioia di aiutare i nostri fratelli.

Le assicuro la riconoscenza del Santo Padre Francesco e quella della Congregazione per le Chiese Orientali che segue con premurosa cura i nostri fratelli d’Oriente, pregando di estenderla a tutti i fedeli cristiani della Sua Chiesa particolare. Con un fraterno saluto nel Signore.

Suo dev.mo
Leonardo Card. Sandri
Prefetto

Cyril Vasil’, S.I.
Arcivescovo Segretario