Epifania del Signore

Celebrazione della Messa dei Popoli - Cattedrale di Palermo
06-01-2022

«Incamminiamoci anche noi verso Betlemme – ha esortato l’Arcivescovo di Palermo nella sua omelia – riconosciamo che il Neonato di Maria, annunziato dagli angeli, riconosciuto dai pastori, è il Dio dei piccoli e dei puri di cuore. In quel bambino c’è il Dio di ogni lontano, di ogni ricercatore capace di seguire il moto della luce interiore, della luce gentile, di quanti anelano al Sommo bene, a conoscere il vero volto di Dio, di quanti sono capaci di intraprendere da ogni provenienza geografica ed esistenziale cammini e percorsi interiori, dei desideranti la vera gioia, la convivialità umana e la pace. Questo minuscolo cucciolo d’uomo venga oggi riconosciuto anche da noi da questa assemblea multietnica radunata dai quattro angoli della terra come il Messia di Dio Sommo e Misericordioso, Amico ed Amante di ogni uomo e di ogni donna, Padre Magnanime e Paziente, l’Umile Accogliente, che tutti avvolge e riunisce nel suo abbraccio trasfigurante. Con i magi anche noi guardiamo nella stessa direzione, fissiamo il cielo, insieme, attenti, scrutiamo con stupore ogni segno e ogni volto, così da riconoscere, adorare, e accogliere il Bambino che Dio ci ha donato per parlare definitivamente a noi come amici, per suggellare definitivamente la sua alleanza di pace con l’intera famiglia umana. Riconosciamolo insieme, dopo averlo cercato e trovato, perché vengano altri ad adorarlo, tutti. Aiutiamo altri a cercarlo e ad adorarlo. Aiutiamo altri a proteggere i loro sogni umani più veri e più belli da tutti gli Erodi della storia.

Nessuno continui a depistarci, nessuno a manipolarci – ha proseguito con forza Mons. Corrado Lorefice – nessuno ci privi della “gioia grandissima” a cui ci chiama la Parola fattasi carme a Betlemme. Nessun ricercatore di potere, orgoglioso nel cuore, idolatra del denaro, nessun politicante di mestiere corrotto e colluso, predatore di bambini e di donne, di disabili e di anziani, nessun imprenditore di devastanti allucinogeni, illusore e manipolatore delle nuove generazioni; nessun oppressore e respingitore di poveri e di stranieri; nessun calpestatore dei senza voce e senza volto e dei diritti umani; nessun guerrafondaio e commerciante di armi; nessun sfruttatore dei paesi più poveri; nessun affiliato a famiglie e a organizzazioni mafiose, nessun usurpatore e traditore del nome santo e del cuore mite di Dio.

Sulla via di Dio che si rivela nella potente piccolezza e nella irresistibile mitezza del Bambino Gesù, ritorniamo nelle nostre abitazioni, nelle nostre case, nei nostri paesi, al nostro quotidiano, ai nostri impegni e condividiamo con ogni uomo e donna di buona volontà Colui che tutti attende per rendere divina la nostra vita, per ricolmarla di luce e di pace.  Per radunarci nella convivialità fraterna dell’unica casa comune impreziosita dalla meravigliosa ricchezza di ogni lingua e cultura. Raggiungiamo tutti con la certezza che ci viene da Betlemme visitata oggi dai magi che tutti gli uomini e le donne nostri compagni di viaggio sono chiamati “a condividere la stessa eredità, a formare lo stesso corpo e ad essere partecipi della stessa promessa per mezzo del Vangelo”».