Celebrazioni della Settimana Santa, le disposizioni dell’Arcivescovo

Di seguito la nota del Vicario Generale Mons. Giuseppe Oliveri per i Presbiteri, i Diaconi, i Religiosi e le Religiose

Carissimi e carissime, nell’approssimarsi della Settimana Santa e, con essa, delle relative celebrazioni, l’Ecc.mo Arcivescovo – sentiti i Vicari, il Direttore dell’Ufficio Liturgico e il Delegato per le Confraternite – ha ritenuto opportuno integrare, con le Disposizioni che seguono, la Nota della Congregazione per il Culto Divino del 17 febbraio 2021 e gli Orientamenti della CEI del successivo 23 febbraio, a cui si rimanda poiché si tratta di testi che già offrono adeguate ed esaustive indicazioni che regolano lo svolgimento dei riti.

Preliminarmente desidero, però, richiamare quanto viene sottolineato dai predetti documenti circa il modo della partecipazione, laddove si raccomanda che i fedeli –  osservando le ben note indicazioni del Comitato Tecnico Scientifico –  prendano parte “di presenza” alle celebrazioni, dal momento che rimane in vigore quanto stabilito a suo tempo dal Protocollo stipulato dalla CEI col Presidente del Consiglio dei Ministri.

Ciò non esclude, tuttavia, che si possano contemporaneamente trasmettere le stesse celebrazioni via streaming (purché in diretta) attraverso i social media, sia per dare la possibilità a quanti sono impediti –  soprattutto anziani e ammalati – di potervi prendere parte, sia per evitare ogni possibile forma di assembramento. In tal senso si raccomanda vivamente di non superare mai il numero massimo di quanti possono entrare in chiesa, tenuto conto del distanziamento interpersonale.

Rimane sempre possibile, per superare il limite delle duecento persone, l’eventualità di celebrare in adeguati spazi all’aperto, benché siamo consapevoli che le condizioni meteorologiche potrebbero non essere favorevoli, soprattutto in questo periodo dell’anno.

Una seconda premessa riguarda, poi, l’eventuale celebrazione del Triduo in più chiese presenti nello stesso territorio parrocchiale.

Al riguardo, mi permetto di ricordare a tutti che mantiene ancora la sua piena efficacia il Decreto Arcivescovile del 25.03.2019 che limita tale possibilità ai casi di “vera necessità pastorale”. Tuttavia, ove questi casi dovessero presentarsi, viene lasciata alla prudente valutazione dei Parroci – sentiti i loro Consigli Pastorali – la decisione di estendere ad altre chiese presenti nel territorio la celebrazione del Triduo che, in tal caso, deve intendersi come “celebrazione parrocchiale”. Esso, inoltre, non potrà mai essere frammentato (ad es. solo la Messa in Coena Domini o solo la Liturgia della Passione) e dovrà prevedere orari che non coincidano con quelli della Parrocchia.

La richiesta andrà, comunque, presentata dal Parroco al Vescovo o al Vicario Generale o al Vicario territoriale per la dovuta autorizzazione.

Per ciò che riguarda, nel dettaglio, le celebrazioni e i riti della Settimana Santa, l’Arcivescovo, riferendosi ai summenzionati documenti, dispone quanto segue:

  1. La Domenica delle Palme sia celebrata utilizzando la seconda o la terza forma prevista dal Messale Romano (pag. 123ss). Per evitare assembramenti non è consentito usare la prima. Dal momento che non potrà esserci distribuzione dei ramoscelli d’ulivo, si ricordi per tempo ai fedeli di portarlo con sé provvedendovi personalmente.
  2. La Messa Crismale sarà celebrata la mattina del Giovedì Santo. Non siamo ancora in grado di dire se tutti i presbiteri potranno, quest’anno, parteciparvi perché si è in attesa della necessaria autorizzazione, da parte delle competenti autorità, ad aumentare il numero di quanti possono entrare in Cattedrale, sempre mantenendo il dovuto distanziamento. Dettagliata comunicazione verrà data per tempo. Ugualmente, verrà data comunicazione circa il ritiro degli olii santi.
  3. Nella Messa in Coena Domini si omette il rito della lavanda dei piedi (dove si era soliti farlo). Al termine della celebrazione, mentre i fedeli rimangono al loro posto, il Santissimo Sacramento potrà essere portato dal solo celebrante, accompagnato dai ministri, all’altare della reposizione. Si abbia cura di vigilare che anche per l’adorazione personale non si creino assembramenti e che venga mantenuta la distanza interpersonale. Non si potrà in nessun caso derogare all’orario previsto dal coprifuoco, ciò significa che non potranno tenersi momenti di preghiera e/o adorazione notturna.
  4. Il Venerdì Santo l’atto di adorazione della Croce mediante il bacio, è limitato al solo celebrante. Gli altri ministri e i fedeli lo potranno, eventualmente, sostituire con la genuflessione o un profondo inchino, solo se mettendosi in fila potranno garantire il necessario distanziamento. Viceversa si può omettere.
  5. La Veglia pasquale sia celebrata in tutte le sue parti, compresi gli eventuali Battesimi. Si preveda un orario di inizio che rispetti la natura della stessa Veglia (dopo il tramonto del sole), ma la cui fine sia compatibile con il coprifuoco.

Infine, per quanto riguarda le processioni e le altre espressioni di pietà popolare, si precisa che, perdurando la situazione pandemica, esse continuano a rimanere sospese. Si intende con ciò fare divieto anche a processioni pensate in forma semplificata, come potrebbero essere, per esempio, esposizioni di immagini sacre (Cristo morto e Addolorata) sulla soglia della chiesa o nei pressi di essa, con o senza fercoli.

La Via Crucis, dove lo si ritiene opportuno, si svolga in chiesa, senza spostamento di persone e garantendo l’osservanza dei protocolli di sicurezza.