Il priore di Bose relaziona al Clero sull’ascolto

“La Fede nasce dell’ascolto e la Chiesa ascoltando, annuncia. Ascoltare implica una umanità che si rapporta agli altri. Inoltre, occorre ascoltare in maniera intelligente ed empatica in maniera che tutta la persona ascolti senza riserve”. Lo ha affermato Frà Luciano Manicardi, priore di Bose, nel corso di una interessante doppia riflessione proposta ai presbiteri e diaconi, martedì scorso nella Casa diocesana di Baida sul tema: “Un cuore capace di ascolto di se e degli altri”, per il consueto incontro di formazione.
“Oggi c’è tanto bisogno di ascolto – ha proseguito il priore di Bose – e nell’esercizio di tale ministero occorre sgombrare se stesso per accogliere l’altro, sentendo ciò che l’altro sente. Solo così l’ascolto può essere un vero ministero pastorale. Nell’ascolto è importante cogliere i sussulti verbali e vedere il corpo che è visibilità dell’anima. L’ascolto deve essere accogliente e non giudicante ospitando l’altro nella propria vita in modo discreto senza curiosità morbosa. Ascoltare è inoltre, fare silenzio. Nella vita spirituale è importante l’ascesi cioè lo scegliere nel discernimento, le cose importanti per la propria vita. Ascoltare è anche discernere tra gli elementi che compongono il messaggio dell’altro, leggendo negli interstizi di ciò che è stato detto e non detto. Ascoltare le sofferenze dell’altro significa prenderle su di se in una relazione di aiuto. L’ascolto è anche com-passione come espressione più grande della relazione umana. Ascoltare è una delle grandi fatiche, ma anche delle grandi gioie nei confronti di chi si ama. E poi bisogna anche ascoltare se stessi, un esercizio molto difficile perché oggi si tende a fuggire dalla propria persona”.
Al termine della riflessione l’Arcivescovo ha ricordato il prossimo appuntamento della Chiesa palermitana chiamata in assemblea il 23 e 24 novembre 2018 nella Parrocchia Santa Luisa di Marillac, in via Franz Listz a Palermo sul tema: “Per una Chiesa  incarnata nel territorio. Sulla traccia  di padre Pino Puglisi”.