Il SDTM dell’Arcidiocesi di Palermo presente alla giornata di studio “L’indagine previa”.

Il 6 ottobre 2022 presso la sala Tiberiade del Pontificio Seminario Romano si è tenuta la giornata di studio rivolta a tutti gli operatori giuridici presso i Servizi Regionali/Diocesani/Interdiocesani per la tutela minori, le curie diocesane, gli Istituti religiosi e i Tribunali ecclesiastici.
Per il Servizio Diocesano Tutela dei Minori dell’Arcidiocesi di Palermo era presente il Referente Diocesano, avv. Francesco Lombardo.
Il nuovo e positivo segno di una crescente sensibilità sulla realtà degli abusi è arrivato dalla folta partecipazione alla giornata di studio “L’indagine previa”, promossa a Roma dal Servizio nazionale per la tutela dei minori e delle persone vulnerabili della Conferenza Episcopale Italiana. Nella sala Tiberiade del Pontificio seminario romano, un pubblico di giuristi, addetti ai lavori e operatori dei Centri di ascolto provenienti dai Servizi regionali/diocesani/interdiocesani per la tutela minori, curie diocesane, università, istituti religiosi e tribunali ecclesiastici, si è confrontato con un panel di esperti canonisti, approfondendo aspetti tecnici e procedimentali dell’indagine previa.
L’incontro è stato aperto e moderato da padre Luigi Sabbarese, docente di diritto canonico alla Pontificia università Urbaniana e vicario giudiziale del tribunale ecclesiastico del Vicariato della Città del Vaticano, che ha sottolineato come questa iniziativa si collochi «in un tracciato di formazione per gli operatori sul territorio» per «garantire un percorso di giustizia e di verità», poiché, «a ragion veduta, l’indagine previa è un punto molto delicato: di partenza e di arrivo».
Monsignor Lorenzo Ghizzoni, Arcivescovo di Ravenna-Cervia e presidente del Servizio nazionale per la tutela minori, nel suo saluto in avvio dei lavori ha ricordato come questa giornata si inserisca «in quelle cinque azioni che vescovi italiani hanno approvato nell’Assemblea generale del maggio scorso e che prevedono una serie di attività per contrastare il fenomeno degli abusi sui minori e sulle persone vulnerabili».
«Quello dei Centri di ascolto è un servizio pastorale – ha ribadito –. che non si sostituisce in alcun modo alla denuncia presso le autorità giudiziaria. I Servizi diocesani come i Centri di ascolto sono da pensare come un servizio pastorale dove diamo assistenza, accoglienza, ascolto alle persone che vi si rivolgono e che troveranno sempre le porte aperte, perché ci sia un’attenzione vera per scongiurare questo peccato e reato gravissimo che è l’abuso».