La Chiesa di Palermo incontra i circensi

Il tendone colorato del circo Nelly Orfei, presente nel parcheggio del centro commerciale Forum, martedì scorso ha ospitato l’Arcivescovo, monsignor Corrado Lorefice che ha voluto celebrare l’Eucaristia per i circensi del “Nelly Orfei” e del circo Acquatico. L’iniziativa è stata organizzata dal parroco della parrocchia Maria SS. delle Grazie in Roccella, don Ugo di Marzo che ha aderito alla richiesta del direttore del circo Tayler Martini e del suo collaboratore, Marcello Marchetti. E’ stata una emozione per tutti, per i bambini del quartiere, per le donne e gli uomini che, nei vari ruoli, fanno vivere ogni giorno lo spettacolo più bello del mondo, il circo.

L’altare è stato ricavato da un piccolo tavolo pieghevole al centro della pista, dove di solito si esibiscono acrobati e giocolieri. Tutti attorno i bambini nati dalle coppie che vivono nelle roulotte, e altri della parrocchia di don Ugo. “La Chiesa è accanto a chi porta avanti una vita dura, faticosa, itinerante – ha detto l’arcivescovo – voi diffondete l’arte col vostro corpo, voi siete donne e uomini spirituali, perché l’arte è sempre voce dello Spirito”.

Tutti i circhi hanno aderito alla proposta di fare entrare agli spettacoli i bambini delle dieci parrocchie oltre l’Oreto e della zona di Zen e Cep al costo di un euro, per venire incontro alle esigenze di chi vive in zone più disagiate e desidera come tutti gli altri trascorrere qualche ora divertendosi con semplicità. Monsignor Lorefice ha raccontato che non è la prima volta sotto un tendone del circo, anche quando era parroco a Modica è stato invitato a celebrare al circo dove si recò con alcune persone della comunità parrocchiale. “Mi porto sempre nel cuore quella esperienza che mi ha segnato la vita – ha detto – Voi non siete soli nel vostro cammino itinerante. I popoli devono incontrarsi. Voi desiderate accoglienza tutte le volte che dovete impiantare il circo. Ecco, oggi, state arricchendo la Chiesa di Palermo”.

Il direttore Martini ringrazia per l’onore e il piacere di un incontro «che è momento di gioia, di festa – confida – Per noi la Chiesa è sempre un punto di appoggio e riferimento nelle tantissime città in cui ci fermiamo per vivere e lavorare».