Festa di Maria SS. Addolorata al Molo

Discorso ai Cantieri Navali di Palermo
15-09-2008

Carissimi fratelli e sorelle nel Signore!
    1. Anche quest’anno il Signore mi dona la grazia e la gioia di ritornare in mezzo a voi in occasione di questo momento così significativo dei festeggiamenti di Maria SS. Addolorata al Molo.

    Desidero salutare tutti voi, presenti in questo momento di preghiera comune, e porgere un cordiale benvenuto alla comunità parrocchiale di St. Philip Howard di Cambridge che ha voluto essere presente a questa celebrazione, accompagnata dal Rev.do Mons. Eugene Harkness in occasione del 30° anniversario di fondazione della loro Parrocchia. Desidero inoltre ringraziare quanti hanno organizzato, fin nei dettagli, la sosta del Simulacro della Vergine in questo luogo, centro di vitalità lavorativo della nostra amata Città di Palermo.
    Carissimi, la Vergine Maria, rappresentata in questo Simulacro, viene a visitare i Cantieri Navali, il luogo nel quale voi passate gran parte del vostro tempo per guadagnare onestamente di che vivere, e di come mantenere la vostra famiglia.
    Lo consideriamo un grande privilegio, un onore e una gioia, che ‘ a quanto mi hanno detto ‘ voi attendete con ferma devozione.
Nel segno della Vergine Addolorata, Dio viene a benedire i vostri sforzi quotidiani, la vostra fatica, attraverso la quale, anche se non sempre con piena consapevolezza, voi contribuite a rendere il mondo più bello. Ogni più piccolo gesto che ciascun uomo compie, anche se nascosto e visibile solo dagli angeli di Dio, se offerto, è per la gloria di Dio nel mondo, per la salvezza del mondo, perché con esso contribuiamo a rendere più bello il mondo e più visibile il Suo Regno in questo mondo, è quello che chiediamo ogni volta che recitiamo il Padre Nostro, quando diciamo: ‘Venga il Tuo Regno‘.
    Ogni lavoro in realtà deve essere svolto come un servizio al bene comune. Ciascuno di noi nel posto in cui si trova a vivere, è chiamato a dare il meglio di sé e ‘ alla luce di una testimonianza di fede viva ‘ dimostrare onestà e trasparenza, desiderio di miglioramento e profonda collaborazione.

    In questo modo ognuno mette a frutto i doni datigli dal Signore, cresce come personalità umana e scopre la bellezza di essere utile al mondo. Così fornisce l’esempio più concreto di come si possa fare la propria parte, di come si possa tradurre la propria fede in scelte quotidiane decise e rispettose, financo in un linguaggio e in modi che esprimono il tratto più nobile e umano.
    La Vergine Maria, che oggi veneriamo sotto il titolo di Addolorata, ai piedi della croce ci è stata data in dono dal Cristo suo Figlio e ci ha accettati come figli senza alcuna riserva, malgrado i nostri peccati che, per essere perdonati, richiedevano il sacrificio del suo Figlio sulla croce. Così è diventata la Madre dei credenti, la Madre nostra, alla quale, con confidenza possiamo sempre rivolgerci. Ella sa cosa significa soffrire, vivere le preoccupazioni legate alla vita quotidiana, ed in questo ci accompagna e ci sostiene facendoci sperimentare che non siamo mai da soli a portare la nostra croce. Maria, così come ha accompagnato Suo Figlio nel cammino verso il Golgota, accompagna noi in modo discreto, ma efficace. Quale conforto allora, scorgere il suo sguardo carico di tenerezza, nelle persone che ci stanno accanto e che non ci permettono che la fatica e la sofferenza ci vincano!
    Non è forse suo dovere ricordarci l’Amore di Dio? E non è suo dovere riprenderci amorosamente quando lo tradiamo e ci allontaniamo dai suoi sentieri? Per questo anche l’odierno momento di preghiera lo consideriamo come una sorta di amoroso intervento di Maria.
    Come a Cana di Galilea, quando la sua intercessione muove Gesù a compiere il primo dei suoi miracoli, a trasformare l’acqua in vino per la festa di nozze ormai avviata, la Madre presenta al Figlio tutti i nostri bisogni ma nello stesso tempo si rivolge anche a noi e ci sprona ad aprire il nostro cuore: ‘Fate quello che vi dirà’.
    Maria consoce le nostre preoccupazioni, conosce le nostre ansie e oggi trepida con noi vedendo nelle problematiche sociali ed economiche la difficoltà della sicurezza del lavoro, la difficoltà di offrire alle nuove generazioni posti di lavoro che possano dare sicurezza e serenità, che possano aiutare tanti nostri figli e tante nostre figlie a guardare con maggiore speranza all’avvenire e al futuro e costruire con le loro mani, con la dedizione del loro impegno un futuro migliore per se stessi, per la nostra Città e per la nostra Patria.
    Maria sa bene che il miracolo più grande, quello della nostra conversione, dipende anche dalla nostra obbedienza e generosità verso alla volontà di Dio. E la Madre non può non indicare una strada sicura. E la Madre non può non indicare una strada sicura.
    A che punto siamo? La Madre sembra dire oggi: ‘Avete fatto quanto vi ha detto mio Figlio?’. Non lasciamo che questa festa passi senza interrogarci sulla festa della nostra vita. Non lasciamo che l’appello della Vergine Maria cada nel vuoto della nostra tiepidezza. Ne va della nostra stessa felicità, perché solo accettando e aderendo alle circostanze che il Signore ci fa attraversare, possiamo riconoscerLo come il Signore della nostra vita e Colui verso il quale il cammino di ogni uomo fiorisce. Solo così saremo persone realizzate e soddisfatte nella vita. La soddisfazione, infatti, non avviene se otteniamo tutto quello che pensiamo ci possa rendere felici, non avviene abbandonandoci al vizio e al peccato, non avviene ricercandola nella droga e nell’alcol, non avviene distruggendo la dignità nostra e dei nostri fratelli, ma solo se scopriamo qual è il senso del nostro vivere, il motivo per cui fare fatica, per sopportare le contrarietà della vita.
    Cari Fratelli e sorelle,
    Nella storia dei cantieri navali del mondo c’è un esempio che non potete mai perdere di vista. Durante il Pontificato di Giovanni Paolo II nei cantieri navali di Danzica è iniziato un cambiamento profondo, tra i più significativi della storia. Un cambiamento che non ha rotto neppure un vetro, che non ha levato alcuna mano contro i propri fratelli, che non ha seminato odio e rancore ma che, a partire dal desiderio di bene dei lavoratori, è stato un elemento determinante per molte nazioni europee e per il mondo intero: il crollo del muro di Berlino e l’apertura degli orizzonti di libertà, fisica, umana e religiosa per milioni di persone.
    I lavoratori si sentivano sorretti ed ispirati dalla Madonna di Czestochowa che li ha accompagnati, sostenuti, rincuorati nei momenti più difficili, ed essi hanno così realizzato un sogno che sembrava far parte solo del mondo dell’immaginario. E’ un esempio che non potete dimenticare, ogni fedele che si sforza di seguire i passi di Gesù, fa le sue scelte alla luce del Vangelo e vive con coerenza gli impegni battesimali, aderisce alla volontà di Dio, nell’apparente banalità delle circostanze quotidiane, collabora all’opera redentiva di Dio e costruisce attivamente il suo Regno in mezzo agli uomini, dando alla Vergine Maria la gioia di vedere crescere sulla terra il Corpo mistico del Suo Figlio che è la Chiesa.
    Così anche per voi, cari lavoratori, cari dirigenti, caro personale tutto dei cantieri navali, rinnovate il vostro cuore, rinnovate il vostro impegno e così getterete quel seme che può far crescere una pianta grande che dia speranza alla nostra città, che dia speranza al nostro popolo, che dia speranza a tanti giovani. Noi per questo dobbiamo rinnovare tutti, ognuno a partire dalle responsabilità che gli sono proprie, i nostri impegni perché non manchi il lavoro, perché si creino condizioni che permettano a tante persone di trovare la maniera onesta di guadagnarsi la propria vita. Noi siamo sicuri che in questi sforzi ci accompagna Maria e per questo Le chiediamo di assisterci e di proteggerci sempre. E così sia!