MESSAGGIO CONCLUSIVO

Piazza Castelnuovo - Palermo
21-11-2004
1. Signore Gesù, a conclusione del Congresso Diocesano in Tuo onore, traguardo finale e tanto atteso di questo Anno Liturgico, anno eminentemente eucaristico per la nostra Chiesa di Palermo, e punto di partenza per l’Anno Speciale dell’Eucaristia voluto dal Tuo Vicario in terra, il nostro Papa Giovanni Paolo II, sentiamo vivo il bisogno di ringraziarTi per il dono di questo evento straordinario della pastorale ordinaria, che ha visto la Tua sposa, qual’è la Chiesa di Palermo, stringersi attorno a Te per conoscerTi di più, celebrarTi più devotamente e adorarTi più ardentemente nel Sacramento del Tuo amore.

2. Nella Cattedrale, cenacolo della nostra Chiesa, nella quale l’inaugurazione del nuovo ambone e la Dedicazione del nuovo Altare hanno reso più viva in noi la fame della Tua Parola e del Tuo Corpo, la celebrazione dell’Eucaristia, memoriale della Tua Pasqua, ci ha fatti incontrare con Te,provenienti in pellegrinaggio dalle diverse parrocchie, per rinsaldare attorno alla Tua mensa la comunione ecclesiale della quale è sorgente e manifestazione sacramentale.
    Il primo frutto del Congresso, pertanto, è l’impegno di celebrare con la massima fedeltà l’Eucaristia, come sorgente della comunione, e di parteciparvi con maggiore consapevolezza, pietà e devozione.

3. Nella Chiesa di S. Mamiliano abbiamo avuto la grazia di contemplarTi e adorarTi, veramente, realmente e sostanzialmente presente nei segni eucaristici. Ti abbiamo contemplato come palermitano tra noi palermitani, pronto ad accogliere i sentimenti della lode, della benedizione, della glorificazione, del ringraziamento, della riparazione e della supplica. Quanta pace, quanto conforto, quanto ristoro ne abbiamo ricevuto, insieme col perdono offertoci attraverso il sacramento della Riconciliazione, approdo sacramentale della nostra conversione.
    Abbiamo percepito nella fede la Tua presenza di Pastore.
Sei tu il Buon Pastore che dai serenità e sicurezza a un gregge sempre più bisognoso di luce nel difficile cammino per le aspre vie dell’esilio verso la patria del cielo, definitivo ed eterno traguardo della nostra esistenza.
    Sei tu il Buon Pastore che infonde coraggio nel doveroso impegno missionario di annunciare il tuo Vangelo in un mondo che cambia. Moltiplicare i centri dell’Adorazione nelle nostre città, anche nel sabato a notte, come hanno suggerito i giovani, è un secondo traguardo congressuale che Tu ci ispiri e che noi non lasceremo senza risposta.

4. Ti ringraziamo per la luce che ci hai donato negli incontri particolari del Congresso, nei quali hai accolto tutti.

    – I fanciulli, di prima comunione, perché siano fedeli con i loro genitori al tuo incontro domenicale.
    – I ragazzi, che hai confermato col sigillo dello Spirito, perché non disertino la Chiesa, ma ne siano i primi e convinti missionari.
    – I neofiti, perché siano perseveranti nell’esperienza della iniziazione cristiana.
    – I fidanzati e i nubendi, perché si preparino al matrimonio nella matura consapevolezza della fede.
    – Le vedove e i vedovi, perché vivano il loro lutto nella luce della Pasqua.
    – Gli anziani, perché in Te ritrovino la gioia di una perenne giovinezza.
    – Hai accolto soprattutto le famiglie, perché, con la luce e la forza che promanano dalla partecipazione alla Messa domenicale resistano alle aggressioni culturali, sociali e politiche, che tentano di scardinarle dal loro fondamento naturale e soprannaturale, qual è il matrimonio tra un uomo e una donna, e di disintegrarle nei pilastri costitutivi, quali l’unità, l’indissolubilità, la fedeltà, la procreazione e l’educazione dei figli.

5. Maestro di verità e sorgente di santità, questi due doni fondamentali dell’azione pastorale hai affidato a quanti hai chiamato a collaborare con Te nel servizio alla Tua Chiesa. E siamo in tanti.
    – Noi Vescovi, Presbiteri e Diaconi, nelle cui mani con un ministero specifico hai posto il tesoro eucaristico, perché ne siamo gli amministratori generosi e fedeli.
    – I ministri istituiti, perché siano anch’essi fedeli al Tuo servizio.
    – I membri della vita consacrata, perché siano nella Chiesa l’immagine di Te povero, casto e obbediente.
    – I catechisti, perché facciano della catechesi eucaristica la mistagogia di una comunità missionaria.
    – Gli insegnanti di Religione Cattolica, perché nelle scuole annunzino la Tua verità che orienta le nuove generazioni verso i valori autentici della vita.
    – Gli allievi della Scuola Teologica di base, perché si preparino ad essere i missionari della Nuova evangelizzazione.
    – Le molteplici aggregazioni laicali, che hanno dato una significativa testimonianza di comunione intraecclesiale, alternandosi lodevolmente nella Chiesa dell’Adorazione, per rinnovare il loro impegno missionario di animare cristianamente le realtà temporali, nelle quali vivono e operano, e di dare il loro insostituibile contributo alla Missione ’99, che dalla grazia del Congresso deve riprendere vigore.

6. Hai manifestato la Tua particolare predilezione per le nuove generazioni che sono venute a trovarTi. Non solo gli iscritti alle diverse associazioni ecclesiali, ma anche quelli delle scuole: dai bambini delle materne agli universitari dei centri accademici, in una successione generazionale ricca di fantasia per quello che Ti hanno detto, e per quello che hanno scritto e disegnato su di Te.
    Sei andato a trovare i malati negli ospedali per testimoniare la forza del Tuo amore e hai accolto in cattedrale con amore di predilezione i sofferenti, i disabili, gli immigrati (dei quali oggi è la giornata), i poveri con i quali hai voluto identificarTi e quanti nella Caritas e nei centri pastorali si prendono cura di loro.
    Ci hai fatto comprendere che non possiamo condividere il pane eucaristico senza condividere quello materiale. E per questo la nostra Caritas, l’8 dicembre, aprirà, fra le diverse opere già intraprese a servizio dei Tuoi prediletti, una Mensa della Chiesa palermitana nella quale tutti i suoi figli che chiedono il cibo quotidiano possano trovarlo dignitosamente, senza essere costretti all’accattonaggio. Un ricordo concreto del Congresso.

7. Tu che lavorato con mani d’uomo, hai accolto l’omaggio del mondo del lavoro, che oggi qui a Palermo e in Sicilia vive il dramma di una crisi che non si riesce a superare e per il quale tutte le istituzioni sociali, politiche, economiche, imprenditoriali debbono convergere più decisamente per trovare non più procrastinabili soluzioni.
    Anche l’Ordine giudiziario, le Forze Armate e i Corpi Armati dello Stato hanno voluto esprimere a Te, che esaltasti la fede del Centurione, la loro fede e il loro impegno a servizio della legalità e della sicurezza del nostro territorio, e della pace nel mondo, oggi compromessa da guerre, violenze e terrorismi senza fine.

8. Con la forza del Tuo Spirito, che abbiamo invocato per un anno intero attraverso i Congressi Parrocchiali, in questi giorni hai convocato e mobilitato tutta la nostra Chiesa Palermitana, eletta Tua sposa: e in moltissimi hanno risposto.
Per questo Ti ringraziamo, o Signore! Solo Tu conosci le meraviglie di grazia che hai operato in ciascuno di noi in questi giorni. Ora, qui, in questa Piazza storica della nostra Città, rinnoviamo la nostra fede in Te, unico nostro Redentore, unico nostro Salvatore, che per nostro amore non solo sei disceso dal cielo per farTi uno di noi e liberarci con la Tua morte dal peccato, la radice ultima dei mali sociali che ci affliggono, ma hai voluto perpetuare nel Sacramento dell’Eucaristia il sacrificio della redenzione e della salvezza e offrirci in cibo il Tuo Corpo che, per noi immolato, ci dà forza, e in bevanda il Tuo Sangue che, per noi versato, ci redime da ogni colpa
    Si! È vero: i nostri occhi di carne vedono solo un pezzo di pane. Ma gli occhi della fede, sotto le apparenze del pane, contemplano la Tua adorabile presenza, contemplano Te, il Figlio di Dio divenuto fratello nostro, il Signore del cielo e della terra divenuto nostro compagno di viaggio, per camminare con noi negli aspri sentieri della esistenza terrena.

9. Fratello nostro e nostro compagno di viaggio, noi Ti ringraziamo perché ancora una volta sei passato per le vie più significative della nostra Città, segno del Tuo infinito amore per Palermo e per noi Palermitani.
    Con il Tuo sguardo divino a cui nulla sfugge perché penetra nel cuore di ogni uomo, hai visto ancora una volta le tante espressioni di bene che rendono grande questa antichissima e gloriosa Città, ma hai visto anche le non poche espressioni del male che la feriscono, la umiliano e ne ostacolano il cammino verso il suo pieno riscatto secondo il Tuo disegno di amore.

10. Hai visto, o Signore, un popolo dalle profonde radici cristiane, che ha bisogno, però, di farle emergere con rinnovata convinzione nella coscienza personale e collettiva, nella mentalità e nella cultura, nella sua storia quotidiana, attraverso l’ascolto più assiduo della Tua parola e la catechesi sistematica e permanente aperta a tutte le fasce di età e a tutte le condizioni di vita. E questo, oggi, è tanto più necessario quanto più audaci e aggressive si fanno le vecchie e nuove sette religiose e più esteso si fa il ricorso alla magia, allo spiritismo e, perfino, al satanismo.

11. Hai visto, o Signore, un popolo che ci tiene a dirsi cristiano ma, purtroppo, solo in minore percentuale è ancora puntuale all’incontro domenicale con Te nella celebrazione dell’Eucaristia, perdendo così il senso della Domenica ridotta a semplice week-end. Al contrario, altri, come i commessi, vorrebbero santificarla e non lo possono perché impediti da quanti privilegiano l’interesse economico a quello dell’uomo e lasciano inascoltato i continui appelli della Chiesa nel Tuo nome.
    Dà a tutti la grazia di comprendere la grandezza della Domenica, Tua Pasqua settimanale, l’esigenza di partecipare alla Messa e, a quanti vi partecipano, la necessità di tradurre nella vita di ogni giorno ciò che si celebra nel mistero. Anche questo non è facile: tanto è forte e seducente l’attrattiva del materialismo pratico, edonista, consumista, permissivo e libertario.

12. Hai visto le tante espressioni di un volontariato, che, vera icona dell’Eucaristia, si curva nel Tuo nome e per Tuo amore su quanti hanno perduto o stanno per perdere la fiducia nella vita, perché soli, emarginati, rifiutati, respinti.
    Hai visto, Signore, il cuore più nobile di Palermo, della Palermo che crede nella cultura della vita e dell’amore, della condivisione e della solidarietà, di cui Tu, nel Sacramento dell’Eucaristia, sei la sorgente più pura, il modello più fascinoso, la forza propulsiva più stimolante e irresistibile.

13. Ma hai visto anche, o Signore, le ferite aperte della pseudo-cultura dell’egoismo e della morte.
    – Famiglie che si sfasciano.
    – Nascituri che vengono uccisi nel seno materno.
    – Donne, distrutte nella loro dignità, a causa della prostituzione.
    – Bambini, fisicamente, socialmente e sessualmente violentati.
    – Rigurgiti sanguinari e tentacolari della malavita organizzata e di quella diffusa.
    – Per non parlare delle varie forme di violenza, suscitate da odi e rancori non sopiti, da spirito di vendetta e incapacità di perdono, da passioni non domate per scarso dominio di sé e per errato concetto di libertà.
Hai udito, o Signore, la voce dei poveri, che soprattutto nei rioni periferici e in quelli degradati del centro si fanno più numerosi.
E’ giunto fino a Te il grido dei disoccupati, dei sottoccupati, dei cassintegrati, dei giovani senza lavoro, e quello dei senza casa.

14. Signore Gesù, per le luci di bene che sono riflessi del Tuo amore, noi Ti ringraziamo e Ti chiediamo che esse brillino sempre di più attraverso la bontà operosa della nostra vita e delle nostre azioni in coerente sintonia col Tuo Vangelo.
    Per le ombre del male che offuscano il volto e l’immagine della nostra Città, noi, o Signore delle misericordie, Ti chiediamo perdono e invochiamo la grazia della conversione, del cambiamento cioè e del rinnovamento della mente, del cuore, dei sentimenti, dei comportamenti, delle azioni, della vita, memori del Tuo primo imperativo rivolto all’umanità di ogni tempo, e quindi anche a noi: ‘Convertitevi e credete al Vangelo’ (Mc 1,15).
    Sì! La grazia della conversione e della perseveranza Ti chiediamo, a conclusione del Congresso Eucaristico in Tuo onore, sostenuti all’intercessione della Madre Tua e Madre nostra Maria, la nostra Odigitria, maestra di vita eucaristica nel cammino della vita, verso il traguardo della gloria eterna, della quale la Tua Eucaristia è pegno e garanzia.
Con questa prospettiva, ancora una volta, ti diciamo col canto della Chiesa:
‘Buon Pastore, vero pane, o Gesù, pietà di noi,
nutrici e difendici, portaci ai beni eterni, nella terra dei viventi.
Tu che tutto sai e puoi, che ci nutri sulla terra,
conduci i tuoi fratelli alla tavola del cielo
nella gioia dei tuoi santi. Amen!”