XXXIII Anniversario Ordinazione Episcopale

Ordinazione Diaconale
27-12-2006

1. Carissimi fratelli e sorelle amati dal Signore.
Dieci anni fa, come oggi, agli inizi del mio ministero episcopale nell’amatissima Chiesa palermitana, celebravo l’anniversario (allora il ventitreesimo) della mia ordinazione episcopale, ordinando i primi sei presbiteri dei sessanta che Gesù, sommo ed eterno Sacerdote, ha donato in questi anni alla nostra Chiesa e che io ritengo il dono più grande del suo amore per essa. Come lo è anche l’ordinazione di 11 diaconi permanenti.
    Questa sera, ormai verso la fine del mio servizio pastorale, ho la gioia di celebrare il trentatreesimo anniversario dell’Ordinazione episcopale, ordinando diaconi Gigi, Fabio, Giuseppe e Fabrizio, della nostra Arcidiocesi, e fra Marco dei Frati Minori Cappuccini, anch’esso figlio della Chiesa palermitana.
    Il ricordo dell’Ordinazione episcopale col passare degli anni si fa più vivo ed emozionante, carico di gratitudine e di responsabilità. Non mi resta altro che dire col salmista: ‘Che cosa renderò al Signore per quanto mi ha dato?’ ‘Innalzerò il calice della salvezza e invocherò il nome del Signore’ (Sal 113,7).

2. Grazie, Signore, perché non per i miei meriti, ma nonostante i miei demeriti dei quali Ti chiedo costantemente perdono, mi hai ordinato Diacono, Presbitero e Vescovo a servizio di Chiese diverse e soprattutto di questa santa Chiesa palermitana alla quale hai riservato il tratto più lungo della mia presenza e del ministero episcopale.
    Ma grazie soprattutto per i cinque giovani che, chiamati da Te al sacerdozio ministeriale, questa sera ordini diaconi, perché siano ripresentazione sacramentale del Tuo servizio di amore al Padre, alla Chiesa, al mondo.
    Su di Te, Signore, che sei venuto non per essere servito ma per servire, si fissano questa sera gli occhi della nostra contemplazione, mentre il memoriale del tuo Natale ci riconduce alla prima manifestazione del Tuo servizio d’amore, iniziato con la stupefacente umiliazione della stalla di Betlem, culminato con quella ancora più stupefacente del mistero della Croce, per essere coronato dalla gloriosa risurrezione.

3. E in realtà, è nel mistero dell’Incarnazione e della Pasqua del Signore che si colloca, con un titolo nuovo e specifico, distinto da quello del Battesimo, il ministero diaconale che state per ricevere, figli carissimi.
    Con l’imposizione delle mie mani e la preghiera di ordinazione riceverete lo Spirito Santo che vi fortificherà con i sette doni della sua grazia, perché compiate fedelmente l’opera del ministero. È lo stesso Spirito del Signore, che vi consacra e vi manda: lo Spirito del Signore, preannunziato dal profeta Isaia con le parole che Gesù applicò a sé nella Sinagoga di Nazareth e che noi abbiamo ascoltato nella prima lettura.
    In esse sono delineati i tratti essenziali del ministero diaconale nel triplice e indissociabile servizio della Parola, dei Sacramenti e della carità: portare il lieto annunzio ai poveri, fasciare le piaghe dei cuori spezzati, consolare gli afflitti, donare il canto di lode ai cuori mesti.
    Maestro eccellente di questo servizio di amore è S. Giovanni Evangelista, il discepolo prediletto di Gesù, nella cui festa si celebra la vostra Ordinazione…