40° Annirversario di Episcopato del Cardinale S. Pappalardo

Saluto del Card. De Giogi
16-01-2006

    Eminenza Reverendissima e carissima,

è con immensa letizia, resa più viva dal messaggio e dalla spirituale partecipazione del Santo Padre Benedetto XVI, che la Chiesa di Palermo, in un intenso clima di famiglia, si unisce a Lei nel rendimento di grazie al Signore per il dono dell’Ordinazione episcopale conferitaLe il 16 gennaio di quarant’anni fa nella Chiesa del Seminario Romano Maggiore.
    Non possiamo, in realtà, dimenticare che di questi quarant’anni, dopo i primi cinque trascorsi a servizio della Santa Sede e quindi direttamente della Chiesa universale, nei ventisei successivi l’Eminenza Vostra ha servito con totale dedizione e con grande carità pastorale questa nostra Chiesa particolare, che ha sempre manifestato alla Sua amabile persona affetto, stima, ammirazione, devozione, gratitudine, lieta di beneficiare ancora, e auguriamo per moltissimi anni, della Sua presenza e del Suo ministero. E anche per questo Le diciamo grazie.
    Alla nostra letizia si aggiunge quella delle altre diocesi siciliane, largamente qui rappresentate dai loro venerati Pastori, molti dei quali ordinati vescovi dall’ Eminenza Vostra. Tutti li saluto fraternamente, ringraziandoli della loro partecipazione che onora l’Eminenza Vostra e la nostra Chiesa, espressione dell’affetto collegiale che ci fa sentire fratelli nell’unità dell’unico Pastore e Vescovo delle anime nostre, il Signore Gesù.
    Un saluto particolare rivolgo al Nunzio Apostolico in Italia, S.E.R. Mons. Paolo Romeo, nostro insigne conterraneo, che da sacerdote assistette all’Ordinazione episcopale dell’Eminenza Vostra, e a S.E.R. Mons. Salvatore Nicolosi, Vescovo emerito di Noto e Decano della nostra Conferenza Episcopale, che ebbe la grazia di imporre le mani sul Suo capo e di invocare su di Lei la pienezza dello Spirito nella preghiera di Ordinazione.
    La presenza di fratelli Vescovi esprime anche la gratitudine che tutta la Sicilia nutre per Lei, che ha presieduto per oltre cinque lustri la Conferenza Episcopale Siciliana e ha segnato per un quarto di secolo la storia della nostra Regione, denunciandone le ombre e i ritardi, ma esaltandone anche le luci e additandone precisi traguardi, con parresia evangelica e con lungimirante lucidità.
    Ma grata, in modo particolare, è la nostra Chiesa di Palermo, che ha beneficiato direttamente della Sua illuminata, prudente e aperta azione di “Pastore saggio e operoso, fermo e amorevole”, come autorevolmente volle definirLa il servo di Dio Giovanni Paolo II nel Messaggio giubilare del venticinquesimo: un’azione pastorale tesa al rinnovamento conciliare della nostra Chiesa.
    In quel messaggio il defunto Pontefice metteva in evidenza i tratti più noti e significativi del Suo ministero episcopale anche in riferimento agli anni drammatici delle violenze e delle stragi mafiose. Ricordava, il Grande Papa, la Sua diligente opera di evangelizzazione in ogni settore della comunità ecclesiale, ‘l’impulso di rinnovamento e di risanamento dato alla città, i puntuali e stimolanti interventi pastorali e sopratutto il ‘memorabile coraggio nel vincere i disagi sociali e la saggezza nell’inculcare e nel compiere ciò che è proposto dal Vangelo di Cristo”. Si tratta – concludeva il Grande Papa – di meriti ‘certamente degni di essere da tutti a lungo celebrati nell’avvenire”.
    È quanto abbiamo inteso fare con questa celebrazione, noi Vescovi, i carissimi Presbiteri e Diaconi, in maggior numero ordinati da lei e tutti da lei amati, i membri della vita consacrata che Lei ha sempre considerato come il cuore della Chiesa palermitana, i fedeli laici, organizzati e non, alla cui presenza attiva nella Chiesa ha dato l’impulso rinnovatore voluto dal Concilio. Siamo certi, infatti, che la testimonianza dei padri aiuta i figli a camminare nel presente e a costruire il futuro senza perdere la speranza, protesi verso gli orizzonti più alti e più nobili della vita religiosa, morale e sociale, con la fiducia nella forza nel Signore che l’Eminenza Vostra ci ha insegnato.
    Ma non solo la comunità cristiana Le è grata. Lo è anche la società civile il cui rinnovamento è stato al centro delle sue attenzioni pastorali. Significativa è la presenza dei rappresentanti delle Istituzioni civili e
militari che saluto con deferenza e ringrazio cordialmente per aver accolto il mio invito.
    La celebrazione, infine, vuole esprimere l’augurio più affettuoso, corale e sincero. Il Signore, al quale solo spetta la lode, la gloria e l’onore, La benedica, La custodisca, La protegga e, per l’intercessione della Sua e nostra Odigitria, Le conceda lunga vita, in crescente santità e in prospera salute per il bene della Chiesa universale, delle Chiese di Sicilia e soprattutto della nostra amatissima Chiesa palermitana. Ad multos, ad plurimos annos! Eminenza, auguri.