Chiusura del Centenario a Palermo delle Religiose del Sacro Cuore

Palermo
20-10-2004
CHIUSURA DEL CENTENARIO A PALERMO
DELLE RELIGIOSE DEL SACRO CUORE
OMELIA DEL CARDINALE ARCIVESCOVO
Palermo, 20 ottobre 2004

Eccomi sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto.

1. La risposta data da Maria all’Arcangelo Gabriele, di piena adesione e di totale consenso al progetto misterioso di Dio, che ha voluto servirsi di lei umile figlia di Sion, per realizzare la salvezza del mondo, si prolunga nella storia della Chiesa in tutti coloro, persone e istituzioni, che nell’obbedienza della fede sono disposti a fare la sua volontà.
    Fu questo l’atteggiamento umile e fiducioso di Santa Maddalena Sofia Barat, fondatrice delle Religiose del Sacro Cuore, che da cento anni è presente anche nella nostra Chiesa Palermitana attraverso le sue figlie che saluto affettuosamente e ringrazio cordialmente per quanto hanno operato e operano nella nostra Città.
    È significativo che il primo gruppo di 10 Religiose sia partito da Napoli per Palermo, proprio il 4 settembre 1904, festa di S. Rosalia.
    Ed è anche significativo che le prime educande abbiano per la prima volta partecipato alla processione dell’Immacolata l’8 dicembre con la tradizionale offerta dei gigli e che nel maggio successivo il mio venerato predecessore il Card. Lualdi abbia celebrato la Prima Comunione e la Cresima dopo un’accurata e fervorosa preparazione.

2. Non c’è allora da meravigliarsi se la comunità scolastica si sia subito allargata, coinvolgendo le mamme e poi anche i papà delle bambine con l’opera dei ritiri, vere oasi di formazione permanente, e che dopo la triste parentesi della guerra, le iniziative della Scuola nei suoi diversi ordini e gradi (Liceo, Magistrale Linguistico, Medie ed Elementari), come anche quelli della catechesi, del laboratorio abbiano ripreso vigore e ascendente sulla popolazione.
    Con l’avvento pentecostale del Concilio Vaticano II, anche a Palermo l’Istituto del S. Cuore si apre al nuovo soffio dello Spirito. Ma successivamente la diminuzione del numero delle religiose disponibili all’insegnamento costringe a chiudere le Scuole superiori e medie e successivamente anche quelle elementari e materne, per cui la casa si trasforma in casa di riposo per le religiose.

3. Ma non viene meno l’ardore apostolico del loro carisma, fondato sulla preghiera e sull’accoglienza di quanti si sentono attratti dall’amore al S. Cuore. È l’accoglienza di ragazze universitarie, delle ex-alunne fedeli all’incontro mensile e all’Opera dei Tabernacoli, degli uomini per i ritiri di perseveranza, dei nuovi gruppi ecclesiali, delle associate che s’impegnano nei vari campi dell’apostolato, e dell’Università degli Anziani, dei gruppi di rinascita e di realtà parrocchiali.

4. Cento anni di storia di vita consacrata all’insegna della Sapienza divina, la quale ‘ come abbiamo ascoltato nella prima lettura -, uscita dalla bocca dell’Altissimo in Cristo ha posto la sua dimora in mezzo a noi, qui a Palermo, attraverso queste nostre sorelle che hanno svolto e svolgono un servizio prezioso alla nostra Chiesa pur nelle diverse vicende della storia.
    L’aver donato la luce di Cristo a tante generazioni è un’opera grande, che continua nel tempo soprattutto attraverso la perseveranza al carisma fondazionale caratterizzato da un grande amore a Cristo e alla Madre Sua.
    L’amore a Cristo continui ad esprimersi nella particolare devozione al Suo Cuore Sacratissimo e alla Eucaristia che ne è la massima manifestazione sacramentale.

5. L’Anno Eucaristico della nostra Chiesa Palermitana, che sta per concludersi con il Primo Congresso Eucaristico Diocesano del nuovo millennio, come anche lo Speciale ‘Anno dell’Eucaristia’ che il Santo Padre Giovanni Paolo II ha aperto domenica scorsa per tutta la Chiesa Cattolica con la Lettera Apostolica Mane nobiscum Domine, esortando all’adorazione eucaristica, richiamano queste parole bellissime della Santa fondatrice Maddalena Sofia Barat: ‘Eccomi all’idea originaria della nostra piccola Società del S. Cuore: riunire intorno a me alcune giovani per fondare una piccola comunità che abbia come scopo l’adorazione costante, di giorno come di notte, del S. Cuore offeso nel suo amore eucaristico ‘ Ah! Se potessimo avere delle giovani da formare allo spirito di adorazione, come tutto sarebbe diverse!’
    Se oggi il Santo Padre insiste sulla fecondità spirituale e anche pastorale dell’adorazione eucaristica riparatrice, la vostra Santa Fondatrice l’ha avvertita sin dagli anni più teneri della sua vita e l’ha comunicata alle sue figlie con una testimonianza coinvolgente, che non può venir meno soprattutto in un contesto socio-culturale-religioso nel quale si vuol mettere tra parentesi Dio e illudere l’uomo a poter vivere come s Dio non esistesse.

6. La seconda gemma del vostro carisma, sorelle carissime, è l’amore a Maria invocata come Mater Admirabilis. ‘Amate la Madonna, fatela amare, imitate le sue virtù’: esortava la Santa.
    E ne dava una spiegazione ricca di sapienza spirituale. ‘Dopo la devozione al Cuore di Gesù, quella al Cuore di Maria deve esserci la più cara, o per dir meglio, non devono fare che una sola devozione come questi due cuori non fanno che una cosa sola’.
    Anche in questo mi pare una consonanza piena col magistero di Giovanni Paolo II sul rapporto tra il culto dell’Eucaristia e la devozione mariana. Se Maria è ‘icona dell’Eucaristia’, donna eucaristica con tutta la sua vita, noi dobbiamo metterci alla sua scuola per imparare da lei ‘la spiritualità eucaristica’ che deve animare la nostra vita cristiana e il nostro apostolato nell’offerta totale a Dio e nel servizio generoso e disinteressato al prossimo, soprattutto agli ultimi e ai poveri.
    In particolare il Santo Padre afferma che ‘il S. Rosario, compreso nel senso profondo biblico e cristocentrico, potrà essere una via particolarmente adatta alla contemplazione eucaristica attuata in compagnia e alla scuola di Maria’ (MND, 18).
    Fu questa la spiritualità eucaristica e mariana si Santa Maddalena Maria Barat. Continui ad essere questa la spiritualità delle sue figlie per contagiare santamente tutta la nostra Chiesa. È questo il nostro augurio che traduciamo in rendimento di grazie nella celebrazione eucaristica a onore e gloria del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.