Cinquantesimo di fondazione della Società di Servizio Sociale Missionario

SANTUARIO MADONNA DEI RIMEDI - PALERMO
25-03-2004

‘Eccomi, sono la serva del Signore,
avvenga di me quello che tu hai detto’.

Carissimi fratelli e sorelle amati dal Signore
e soprattutto voi carissime Assistenti Sociali Missionarie.

1. Con questa umile risposta della fede all’annuncio misterioso dell’Angelo, Maria, la sposa di Giuseppe, rese storicamente possibile la realizzazione del disegno salvifico di Dio preannunziato per bocca del profeta Isaia come risposta alla ipocrita e altezzosa infedeltà del re Acaz: ‘Ecco: la Vergine concepirà e partorirà un figlio che chiamerà Emmanuele, Dio con noi’. Quella Vergine è lei.
Contestualmente, anche il Figlio di Dio, entrando nel mondo, come ci ha ricordato l’Autore della Lettera agli Ebrei, pronunzia il suo ‘sì’ alla realizzazione del disegno di salvezza del Padre non attraverso l’offerta dei sacrifici rituali antichi, ma attraverso il sacrificio nuovo, l’offerta del suo corpo, fatta una volta per sempre. ‘Tu non gradisci né olocausti né sacrifici per il peccato’ un corpo invece mi hai preparato’ Ecco io vengo per fare, o Dio, la tua volontà’.
Il corpo che il Padre gli ha preparato per la redenzione dell’uomo, per opera dello Spirito Santo, si è formato nel seno verginale di Maria per il fiat congiunto di Gesù, nuovo Adamo, e di Maria, nuova Eva, espressione massima dell’obbedienza della fede che ha cancellato la disobbedienza del primo Adamo e della prima Eva.

2. Noi oggi ringraziamo il Signore, rivivendo nella fede il mistero dell’Incarnazione nel quale riconosciamo le origini della Chiesa e la fonte della nostra salvezza.
Nello stesso tempo rinnoviamo, nel cuore della Quaresima, la risposta della nostra fedeltà al dono di Dio, dicendo anche noi col Salmista, con Gesù, con Maria: ‘Ecco, io vengo per fare la tua volontà’.
La grandezza del cristiano, come anche la via sicura della sua santificazione, consiste nel fare la volontà di Dio, nella risposta libera e gioiosa alla sua chiamata che si manifesta in modi sempre nuovi e spesso imprevedibile nella nostra vita.
È stato così per la Beata Maria Candida dell’Eucaristia che domenica scorsa ha avuto il primo riconoscimento ufficiale della sua santità da parte della suprema Autorità della Chiesa, proprio perché nella sua vita di laica a Palermo e monaca a Ragusa ha detto sempre al Signore: Ecco, Signore, io vengo per fare la tua volontà.
Ma è stato così anche per il grande venerato predecessore, il Card. Ernesto Ruffini, che in questo Santuario dorme nell’attesa della risurrezione.
Diverse sono state le chiamate del Signore:
– al sacerdozio ministeriale che ricevette il 10.7.1910 a ventidue anni e mezzo,
– all’insegnamento di Scienze Bibliche prima nel Pontificio Ateneo Lateranense, del quale fu anche Rettore Magnifico, e successivamente in quello di Propaganda Fide,
– al servizio della Santa Sede nella Congregazione dei Seminari,
– e soprattutto alla Cattedra di S. Mamiliano nella nostra Chiesa di Palermo,
a tutte ha detto sempre umilmente ma generosamente: Ecco, io vengo, o Signore, per fare la tua volontà’.

3. Ma di una particolare vocazione nel suo multiforme episcopato palermitano, questa sera intendiamo rendere grazie al Signore: la vocazione evangelica e pastorale di prendersi cura dei poveri e dei bisognosi, dalla quale nacque la lungimirante intuizione di fondare la Famiglia delle Assistenti Sociali Missionarie. È quanto avvenne cinquant’anni fa, significativamente il 25 marzo 1954, festa dell’Annunciazione.
Arrivato a Palermo come Arcivescovo nel 1946, vede la città distrutta dai bombardamenti, trova la gente afflitta da fame, mancanza di lavoro, di casa, di scuole, di servizi sociali e sanitari: eredità di una guerra lunga ed estenuante.
Il Cardinale si adopera nell’opera di ricostruzione con sollecitudine pastorale in tutti i campi, da quello strettamente religioso e apostolico a quello assistenziale, sociale e culturale, scoprendo in se stesso la vocazione alla carità sociale.
Nel 1949 crea nelle zone più povere della Città dei centri di servizio sociale dotati di servizio socio-educativi che offrono opportunità di prevenzione e di promozione socio-culturale.
Promuove la costruzione: di un Villaggio per famiglie senza casa (1952), del Villaggio dell’Ospitalità per anziani (1955), della ‘Casa della gioia’ per bambini con difficoltà sanitarie e sociali (1961), di un Centro di formazione e addestramento professionale per giovani (1964).
Nel 1952, per la formazione di nuovi operatori sociali, fonda la Scuola universitaria di Servizio sociale ‘S. Silvia’ ‘ oggi Corso di Laurea in Servizio sociale, sezione della LUMSA.

4. Per garantire efficienza e continuità a queste opere, il card. Ruffini, che ha sempre fiducia nelle doti umane e spirituali della donna, specialmente quando – in totale consacrazione a Cristo – si apre con adeguata preparazione culturale alle necessità dei fratelli sofferenti, ritiene necessario dare origine ad una nuova forma di Vita Consacrata che, in conformità alle antiche e nuove direttive della Chiesa, assicurasse forme di presenza incisiva nel campo della carità.

Fonda così una nuova famiglia missionaria.
Canonicamente eretta di diritto diocesano il 25.03.1954; ottiene l’approvazione pontificia il 31 maggio 1965 e il riconoscimento della personalità giuridica con Decreto del Presidente della Repubblica del 2 settembre 1957;
Nel 1997, con decisione dell’Assemblea Capitolare, è stata costituita l’Associazione di Servizio Sociale Missionario aperta a tutti coloro che, animati dallo stesso carisma ne condividono la spiritualità e la missione e s’impegnano a seguire il Signore, in un cammino evangelico, secondo lo stato di vita di ciascuno (laicale, diaconale, presbiterale).
Il suo carisma è di partecipare alla diaconia di Cristo facendo del Servizio Sociale Missionario un segno tangibile dell’amore di Dio per gli uomini e uno strumento di liberazione evangelica e promozione della giustizia nella carità, specialmente per i poveri, i sofferenti, i lavoratori.
La sua spiritualità si fonda sulla diaconia di Cristo ( cfr. Gv 13). con particolare riferimento al mistero dell’Incarnazione (spiritualità incarnata-inculturata) e al mistero della Pasqua (Spiritualità liberatrice) secondo il programma di Paolo ,,4postolo: ..Per me vivere è Cristo