Messaggio per la Quaresima

09-02-2005

        Carissimi fratelli e sorelle amati dal Signore.

1. Ha oggi inizio, col rito dell’imposizione delle ceneri, la Quaresima.
    Tempo centrale dell’Anno Liturgico, la Quaresima è un momento forte del cammino della vera conversione, ossia del ritorno a Dio, nel ricordo del Battesimo e in preparazione alla Pasqua.
    È un cammino di conversione che tutti siamo esortati a intraprendere, ripercorrendo le tappe della iniziazione cristiana, in modo particolare quelle della purificazione e della illuminazione, per un ricupero della educazione alla vita penitenziale e alla celebrazione del sacramento della Penitenza.
    Il dilagare del male che è sotto gli occhi di tutti, come risultato esterno e sociale del peccato che è in ciascuno di noi, rende più urgente la risposta al comando del Signore, ‘Convertitevi e credete al Vangelo’, col quale ha inizio la Quaresima.

2. La conversione è un dono di Dio. Rivelato dalla sua Parola, questo dono va implorato con la preghiera più intensa e ha il suo traguardo nel Sacramento della Penitenza, che ci riconcilia con Dio, con noi stessi, col prossimo e col creato, ridonandoci, col perdono, la pace interiore e la gioia del vivere, oggi tanto spesso appannata e compromessa dall’ansia, dalla depressione e dall’angoscia.
    Lo spirito interiore della penitenza, come cambiamento di mentalità che deve animare tutta la vita cristiana e come itinerario di continua e incessante conversione al Vangelo, si manifesta nelle pratiche penitenziali. Queste non consistono soltanto in quelle doverose del digiuno (il Mercoledì delle Ceneri e il Venerdì Santo) e dell’astinenza dalle carni (il venerdì), ma vanno scelte liberamente da ciascuno di noi in vista del proprio rinnovamento spirituale e morale.

3. Si pensi all’astensione da cibi o divertimenti particolarmente costosi, soprattutto se inutili e dannosi, come il fumo e l’alcool, per non parlare della droga, che diventa sempre più sofisticata, causando sofferenze, malattie e morte.
Si pensi al digiuno della lingua per evitare la maldicenza e la vanagloria, come anche al digiuno televisivo, soprattutto quando si trasmettono programmi moralmente inaccettabili, come le scene di violenza e di degrado sessuale.
    Si pensi a un maggiore impegno nell’esercizio della professione, a una più serena capacità di portare il peso delle sofferenze e delle difficoltà della vita, alla più generosa disponibilità a venire incontro alle necessità degli altri, soprattutto dei poveri.
    Le pratiche esteriori di penitenza, infatti, non sono fine a se stesse: sono finalizzate alle opere di carità. La Quaresima è il tempo privilegiato della condivisione e della solidarietà. Il risparmio, frutto dei sacrifici quaresimali, diventi aiuto a chi nel mondo muore o rischia di morire di fame. Ma anche nel nostro territorio non mancano, anzi si aggravano, i casi di povertà di tante famiglie, a danno soprattutto degli anziani e dei minori. E nessuno può restare indifferente.

4. In questa ottica, a conclusione del Congresso Eucaristico Diocesano, ho ritenuto doveroso che la nostra Chiesa palermitana avesse una ‘Mensa diocesana’, (è ubicata nella Chiesa di S. Carlo in Piazza Rivoluzione), nella quale ogni giorno chi ha bisogno di cibo o di affetto può avere la risposta della condivisione solidale e generosa.
    È un’impresa onerosissima dal punto di vista economico: l’ho affidata con fiducia alla Provvidenza del Padre celeste che non fa mancare il pane quotidiano ai suoi figli, ma anche alla generosa collaborazione di tutti i suoi figli palermitani, a ciascuno dei quali, soprattutto nel tempo quaresimale, il Signore ripete col profeta Isaia: ‘Spezza il tuo pane con l’affamato, introduci in casa i miseri senza tetto, vesti chi è nudo. Allora la tua luce sorgerà come l’aurora. Allora lo invocherai e il Signore ti risponderà; implorerai aiuto ed egli dirà: Eccomi’.
    E in realtà le risposte della generosità del nostro popolo non mancano. Le prime e più significative sono venute dai fanciulli e dai ragazzi di alcune scuole e di alcune parrocchie che si sono privati della colazione, durante la Visita Pastorale, per contribuire col relativo risparmio alla gestione della Mensa affidata alla Caritas. Questa, nel Centro Diocesano ‘Agape’ (all’Albergheria) offre anche la possibilità di curare l’aspetto igienico e sanitario degli ospiti. Sono certo che questi esempi significativi si dilateranno a tutte le scuole, a tutte le famiglie e a tutte le parrocchie, come già lodevolmente sta avvenendo.

5. In questa logica evangelica si muove l’invito del Santo Padre Giovanni Paolo II, per il cui pieno ristabilimento continueremo a pregare in tutte le nostre comunità, a vivere la Quaresima 2005 con una particolare attenzione alle necessità degli anziani e al ruolo che essi sono chiamati a svolgere nella società e nella Chiesa. ‘Nell’odierna società, scrive il Papa, anche grazie al contributo della scienza e della medicina, si assiste a un allungamento della vita umana e a un conseguente aumento del numero degli anziani. Ciò postula un’attenzione più specifica al mondo della cosiddetta ‘terza età’, per aiutarne i componenti a vivere appieno le loro potenzialità, ponendole a servizio dell’intera comunità. La cura degli anziani, soprattutto quando attraversano momenti difficili, deve stare a cuore ai fedeli, specialmente nelle comunità ecclesiali delle società occidentali, ove il problema è particolarmente frequente’.
    Esorto, pertanto, tutti i fedeli, le famiglie, a promuovere la pastorale degli anziani, con gli anziani e per gli anziani, in modo che essi non solo non si sentano emarginati, inutili e soli, ma siano adeguatamente valorizzati.
    Nello stesso tempo, facendomi voce di tanti anziani, chiedo alle pubbliche istituzioni di potenziare i sostegni economici e le iniziative legislative che permettano alle persone anziane di non essere escluse dalla vita sociale.
    Una maggiore attenzione agli anziani s’impone in modo particolare quando essi sono ridotti nelle loro capacità dai disagi dell’età e soprattutto dalla malattia. È quanto intendo sottolineare nella Lettera Pastorale della Quaresima, Ero malato e mi avete visitato, di prossima pubblicazione.
    A voi, carissimi/e anziani/e, rivolgo l’invito a sostenere con l’azione, con la preghiera e con la sofferenza la pastorale della Chiesa e la promozione della società civile: e per questo vi dico a nome di tutti: ‘Grazie’!

6. In questa Quaresima dell’Anno della Eucaristia, che per la nostra Chiesa è insieme un Anno eucaristico e mariano, ricordiamo che sull’impegno fattivo nell’edificazione di una società più equa e fraterna si gioca in notevole misura l’autenticità della partecipazione all’Eucaristia e che dalla sollecitudine per chi è nel bisogno saremo riconosciuti come veri discepoli di Cristo (cf MND, 28).
    Sento il dovere di ringraziare pubblicamente – la Caritas Diocesana lo ha fatto già personalmente – quanti, fedeli, parrocchie, istituti di vita consacrata, hanno partecipato alla mobilitazione di solidarietà della nostra Chiesa palermitana, la quale ha già trasmesso alla Caritas Italiana la somma, sinora raccolta, di Euro 180.000 da destinare alle popolazioni del Sud Est Asiatico, colpite dal maremoto, secondo progetti mirati condivisi dalle Diocesi locali: un esempio significativo del cuore della nostra gente che va apprezzato e imitato.
    Ci aiuti in questo impegno di carità operosa l’esempio e l’intercessione di Maria, ‘Icona della Eucaristia’, come la contempleremo nella ‘Settimana della Fede’, che si svolgerà dal 14 al 19 febbraio in Cattedrale, dove tutti vi attendo. Nell’attesa tutti benedico di cuore.

    Palermo, 9 febbraio 2005